Chi sta rinnovando la cucina di casa o chi sta decidendo quale tipo di piano cottura inserire nella propria nuova abitazione, si trova di fronte a un piccolo dilemma: quale tipo di piano di cottura scegliere? Oggi esistono tanti sistemi per la cottura, ma i più popolari di certo sono i piani di cottura a induzione e piani di cottura a gas, oltre ai piani elettrici (in vetroceramica e non a induzione).  

Attualmente nelle case degli italiani i piani alimentati a gas sono ancora molto utilizzati, ma la presenza dei piani di cottura a induzione sta crescendo molto rapidamente: sempre più persone, infatti, nel rinnovare la cucina, decidono di passare dal fornello a gas ai sistemi di calore indotto. 

Ma quanto consuma un piano a induzione? Come sono i costi di utilizzo rispetto ai piani elettrici o a gas? Scopriamolo insieme. 

Per calcolare quanto consuma un piano cottura a induzione, prendiamo come esempio i consumi un piano a induzione classico a 4 fuochi. Il consumo delle varie piastre di cottura a induzione varia di modello in modello, ma cercheremo di fare una valutazione media delle spese.  

In media il consumo di una piastra a induzione è di circa 0,6 kWh durante un utilizzo normale, mentre all’avvio il consumo reale è leggermente più alto. Facciamo quindi qualche calcolo utilizzando le tariffe attuali.  

Le tariffe ARERA per il mercato tutelato nell’ultimo trimestre del 2024 parlano di 0,141 euro ogni kWh, così da portare il costo medio di utilizzo di una piastra a induzione a circa 0,085 euro all’ora.  

Per fare il confronto tra il piano cottura a induzione o a gas bisogna considerare che, nel secondo caso, non parliamo più di consumi elettrici, ma di gas.  

Quindi quanto consuma un piano cottura a gas? Il consumo di un fornello di dimensioni medie può attestarsi per esempio sui 0,7 metri cubi di gas all’ora. Ebbene, sempre partendo dalle attuali tariffe ARERA, si parla di conseguenza di un costo che si aggira intorno ai 0,30 euro all’ora, decisamente maggiore rispetto a quello, sempre medio, del piano cottura a induzione.   

Tra piani a induzione e gli altri piani cottura ci sono varie differenze. Ecco perché vale la pena ricordare i vantaggi – e anche gli svantaggi – tipici di questi elettrodomestici per la cucina. E di certo di motivi buoni per acquistare dei moderni piani a induzione come quelli di LG non mancano di certo.  

Tutti i piani di cottura a induzione a incasso di LG, con 4 o 3 zone di cottura, spiccano per la grande velocità di cottura, concretamente superiore rispetto a quella dei classici piani di cottura a gas.  

Ma non si parla solamente di una forte riduzione dei tempi: va sottolineato che i piani a induzione, essendo completamente lisci, sono estremamente facili da pulire, e che non ci sono né fiamme libere né potenziali fuoriuscite di gas, così da rendere la cucina più sicura.  

Non essendoci dei bruciatori rialzati non c’è il rischio di far cadere delle pentole, così come è del tutto ridimensionato il rischio di bruciarsi. Inoltre, la dispersione di energia è ridotta al minimo, quasi inesistente rispetto a quanto avviene con i fornelli a gas.  

Ci sono però dei lati negativi. Primo fra tutti, troviamo il fatto che i piani di cottura a induzione, al momento dell’acquisto, costano mediamente più dei piani cottura a gas.  

Inoltre, se si passa da un piano cottura a gas a uno a induzione, sostituendo cioè del tutto il gas con l’elettricità, è necessario o preferibile un incremento della potenza disponibile, per sopperire all’utilizzo di maggiore corrente elettrica. Farlo non è peraltro difficile, in quanto è sufficiente contattare il proprio fornitore e portare il contratto di fornitura dai classici 3 kW ai 4,5 kW.  

Scopri di più sui piani cottura LG!

Fonti:

Fornelli a gas vs piano cottura a induzione: quale consuma meno? (geopop.it)

Quanto consuma un piano a induzione (Pulsee.it)

Piano cottura a gas o induzione? (virgilio.it)

Quanto consuma una cucina a induzione (Wekiwi.it)